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...Nella vita
quotidiana del mondo pastorale sardo, durante il processo produttivo, gli uomini si
ritrovano costantemente a contatto con gli animali. I rituali del Carnevale barbaricino
esprimono ed esorcizzano il rischio oggettivo e culturale che l’individuo possa
finire per rassomigliare agli animali stando quotidianamente a contatto con loro e che si
verifichi quindi, la simbiosi uomo-bestia e bestia-uomo, e nello stesso tempo il pericolo,
per lo meno a livello culturale, che cosė come gli uomini possiedono e domano le bestie
rendendole animali produttivi, a loro volta gli animali, imbestiandosi, compiano una sorta
di vendetta arrivando a possedere gli uomini e a renderli simili alle bestie stesse ( si
verificherebbe la medesima logica che si riscontra in certe leggende sulla licantropia e/o
sulla trasformazione dell’uomo in bestia mostruosa o in un essere selvatico)... Maria Margherita Satta - Santi, cavalieri e pastori/La festa Electa |
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