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Santuario della Santissima Trinità

 

 

 

Il Santuario della Santissima Trinità sorge alla punta estrema della provincia di Roma, nel cuore dei Parco Naturale dei Monti Simbruini, nel comune di Vallepietra a 1337 m   s.1.m. sul fianco meridionale del Colle della Tagliata (m. 1654) contrafforte del monte Autore (1953 M.).
Il luogo sacro è situato alla base di un suggestivo strapiombo di roccia nuda di circa 300 m che domina l'intera vallata da cui è possibile godere di uno spettacolare panorama immersi nel verde.
L'immagine venerata nel Santuario è l'antichissimo affresco rappresentante la Santissima Trinità: Dio distinto nelle tre persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, conservato nella chiesetta, per metà scavata nella roccia, tappa obbligata dei pellegrini in visita al Santuario.

Sull'origine del Santuario, oltre le due leggende tramandate, non si hanno notizie certe. La prima di queste racconta di un contadino che mentre arava i campi vide i buoi precipitare nel dirupo e, dopo la caduta, continuare a pascolare nei pressi dell'immagine della Trinità; la seconda, letteraria, narra di due Ravennati che, per sfuggire alla persecuzione, da Roma si rifugiarono al Santuario, dove furono visitati dagli Apostoli Pietro e Giovanni ed ebbero l'apparizione della Trinità.

In genere si ritiene che il Santuario sia sorto su un antico tempietto pagano di epoca romana. L'ipotesi oggi più accreditata è quella che ritiene S. Dornenico di Sora o di Cocullo il fondatore del Santuario; tale notizia è nella biografia del Santo scritta da un suo discepolo contemporaneo. Presso l'archivio della cattedrale di Anagni sono conservati due documenti, uno del 1079, un secondo del 1112 che parlano di donazioni alla chiesa della SS. Trinità in Vallepietra.
Solo dal 1590 si hanno notizie, da parte dei Vescovi di Anagni, che la chiesa era servita da un Abate.
Nella chiesetta, una volta probabilmente affrescata per intero, oltre l'affresco della Trinità vengono conservati altri affreschi raffiguranti quattro scene del Vangelo, Annunciazione, Natività, Adorazione dei Magi, Presentazione, che si fanno risalire al XIII secolo.
Al di sotto di questi una fascia, anche questa affrescata, doveva contenere le figurazioni dei mesi, ora resta la presentazione di Januarius (Gennaio) e, parte di Februa (Febbraio) con scene di vita domestica. Nella parete opposta si trovano raffigurata: il volto della Madonna, S. Antonio Abate, S. Domenico dì Sora, S. Giuliano e una Madonna col Bambino, risalenti alla stessa epoca,

Il Santuario viene visitato annualmente da circa 500.000 pellegrini a gruppi e singolarmente. L'afflusso dei visitatori è distribuito durante l'arco della stagione di apertura del Santuario che va dal I' maggio al 31 ottobre. 1 giorni di maggiore affluenza rimangono comunque la festa della SS. Trinità che cade la domenica successiva alla Pentecoste e la festa di S. Anna il 26 luglio.
In occasione della prima si compie il tradizionale pellegrinaggio a piedi che vede migliaia di pellegrini giungere dai dintorni e dopo la visita nella chiesa parrocchiale S. Giovanni Ev. di Vallepietra, dove viene conservata e venerata un'immagine della Trinità simile a quella del Santuario, soffermarsi per almeno una notte prima di riprendere il cammino per i luoghi di origine, per poter partecipare alla imponente processione per le vie del paese del sabato sera.
In occasione di questa festa all'alba della domenica viene rappresentato il "Pianto delle Zitelle". Si tratta di una singolare rappresentazione sacra, risalente probabilmente al XII secolo, cantata dalle giovani di Vallepietra, in cui il racconto della Passione di Cristo viene presentato attraverso i simboli della Passione stessa, il dolore della Maddalena e in ultimo il pianto della Madonna. Negli ultimi anni il "Pianto delle Zitelle" viene riproposto anche durante il periodo di Quaresima, in particolare il Veneridì Santo, nella chiesa parrocchiale di Vallepietra, in una versione teatralmente rivista e aggiornata, che ha riscosso un particolare apprezzamento di pubblico e di critica.

                                                         
don Domenico Pompili,  parroco di Vallepietra